dal dentista in gravidanza

Dal dentista in gravidanza: le domande più frequenti

È possibile e, soprattutto, è sicuro recarsi dal dentista in gravidanza? Questa è una domanda molto frequente tra le donne in dolce attesa che si preoccupano del fatto che le cure odontoiatriche possano arrecare danni al feto in crescita. 

La gravidanza è un periodo molto particolare sotto diversi aspetti: è fonte di grande gioia ma anche di moltissimi cambiamenti fisici, in particolare a livello ormonale. A causa dell’aumento dei livelli di progesterone, infatti, le gengive si infiammano più facilmente e i denti tendono a cariarsi. Anche il reflusso esofageo o gli episodi di vomito a cui le gestanti spesso vanno incontro rischiano di danneggiare lo smalto dentale, con importanti conseguenze per la salute di tutta la bocca.  

Ma vogliamo rassicurarvi: le patologie dentarie possono essere tranquillamente trattate e curate anche durante la gravidanza. Basta solo seguire i giusti accorgimenti. 

Ci teniamo a precisare che sarebbe meglio attendere il secondo trimestre di gravidanza prima di sottoporsi alla cura di carie, otturazioni, estrazioni o altro. Il primo trimestre è, infatti, il periodo più delicato. Ma, se necessario, è possibile effettuare cure odontoiatriche in qualsiasi momento della gravidanza. Sarà, infatti, il vostro professionista di fiducia a valutare attentamente la situazione affinché non venga arrecato alcun danno al feto. 

Appurata, quindi, la possibilità di recarsi dal dentista in gravidanza, quali sono i dubbi che attanagliano maggiormente le donne in dolce attesa? Abbiamo provato a rispondere alle vostre domande più frequenti

 

1. Quanto è importante l’igiene orale in gravidanza?

Mantenere una corretta igiene orale domiciliare durante la gravidanza è fondamentale. I cambiamenti ormonali e i frequenti episodi di vomito, infatti, mettono a dura prova la salute della bocca che sarà più soggetta a infiammazioni, carie e sanguinamenti. Sarà il vostro professionista di fiducia a suggerire le tecniche e la strumentazione più adatta per la cura del cavo orale, tenendo presente che l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide e di un dentifricio a bassa abrasività aiuteranno a prevenire eventuali danni alle superfici dentali.

 

2. È possibile sottoporsi a una pulizia dei denti professionale durante la gravidanza?

Assolutamente sì! Ovviamente sarà il dentista a valutare attentamente la necessità di questo trattamento; in caso di infiammazioni gengivali o eccessivo sanguinamento, infatti, il professionista potrebbe decidere di suddividere l’igiene dentale professionale in più sedute. Ma, in ogni caso, la pulizia dei denti si rivela fondamentale, sia per mantenere una corretta igiene orale, sia per evidenziare eventuali criticità nascoste, sulle quali poter intervenire per tempo.  

 

3. Le carie durante la gravidanza possono essere curate senza rischi per il feto? 

Curare le carie durante la gravidanza non solo è possibile ma è anche consigliato: un’importante infezione del cavo orale, infatti, potrebbe rivelarsi dannosa per il feto nel caso dovesse raggiungere la placenta attraverso il flusso sanguigno. È bene, quindi, intervenire quanto prima (anche se, possibilmente, dopo il primo trimestre) per evitare che la carie intacchi la polpa e che l’infezione avanzi. Una volta sanato, il dente verrà poi otturato con materiali atossici e biocompatibili che non costituiscono alcun rischio per il bambino. 

 

4. L’anestesia dal dentista in gravidanza è pericolosa per il nascituro?

Trattandosi di un’iniezione esclusivamente locale, l’anestesia dentale viene smaltita in tempi molto brevi dall’organismo; il professionista, inoltre, utilizzerà un tipo di farmaco anestetico dedicato, che non arreca alcun danno al feto in crescita (non tutti gli anestetici possono essere usati in gravidanza). Inoltre, l’Odontoiatra si preoccuperà di bilanciare gli anestetici in modo che non rappresentino alcun rischio per il nascituro e per la gestante. 

 

5. È  rischioso sottoporsi a una radiografia dentale o a un’ortopanoramica in gravidanza?

Con le dovute precauzioni, è possibile sottoporsi a radiografie dentali, senza che vi sia rischio per il nascituro. Il professionista si preoccuperà, infatti, di  utilizzare uno schermo protettivo sul ventre della futura madre (camice piombato) e tecniche radiografiche a bassissima esposizione. Ovviamente, andranno eseguite solo le radiografie strettamente necessarie, posticipando quelle non urgenti a dopo il parto.

 

6. Quali farmaci possono essere assunti in gravidanza?

La somministrazione di farmaci nel primo trimestre della gravidanza è sconsigliata in quanto potrebbe causare danni irreparabili al feto. Per questo, le operazioni indispensabili che comportano l’assunzione di farmaci (come un’estrazione) andrebbero rimandate almeno al secondo o terzo trimestre di gestazione. Ovviamente, dovrà essere il medico a decidere quando sarà il caso di assumere analgesici o antibiotici e quando, invece, questo possa risultare dannoso. Particolare attenzione va riservata anche all’utilizzo del collutorio: nonostante i principi attivi siano generalmente sicuri, infatti, spesso i collutori contengono alcool che rischia di essere ingerito. 

 

7. Che cos’è la gengivite gravidica? 

Durante la gravidanza, i cambiamenti a livello ormonale rendono le gengive particolarmente sensibili; il progesterone, infatti, aumenta l’apporto di sangue verso i tessuti gengivali, provocando gonfiore e sanguinamenti durante lo spazzolamento o l’utilizzo del filo interdentale. I cambiamenti dell’assetto ormonale possono anche facilitare la proliferazione di quei batteri che sono responsabili della gengivite. La gengivite gravidica è una condizione molto comune durante la gestazione ed è importante prevenirne la progressione in modo che non sfoci in una forma più grave di malattia gengivale: la parodontite. Per farlo, è fondamentale tenere sotto controllo la placca con un’adeguata igiene orale domiciliare e periodici controlli dal proprio dentista di fiducia. 

 

8. Come dovrebbe essere la dieta in gravidanza per prevenire problemi dentali? 

L’alimentazione influisce enormemente sulla salute del cavo orale della futura mamma. Molte donne, durante la gravidanza, modificano le proprie abitudini alimentari, spesso aumentando la frequenza di assunzione di dolci o spuntini fuori pasto e favorendo, così, l’insorgenza di carie. È necessario, invece, seguire una dieta bilanciata ricca di frutta e verdura e di tutti quegli alimenti che possano garantire il giusto apporto di vitamine, calcio, fosforo e proteine. In ogni caso, sarà un professionista a dover prescrivere e supervisionare una dieta equilibrata da seguire nel periodo della gravidanza. 

 

Queste erano le domande più frequenti che le future mamme si pongono riguardo alla possibilità di recarsi dal dentista in gravidanza. Per qualsiasi dubbio o per prenotare una visita di controllo non esitare a contattarci, noi dello Studio Medico Olivi Tinarelli non vediamo l’ora di poter pianificare insieme a voi una strategia di prevenzione, controllo e cura dentale.  

 

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FAQ – Implantologia dentale: le domande più frequenti dei pazienti

Le domande più frequenti sull’implantologia dentale.

Sono molteplici le cause che possono portare alla perdita di uno o più denti: carie, traumi, parodontite solo per citarne alcune.

La mancanza di un elemento dentario può avere diverse conseguenze sia sulla funzionalità della bocca sia sull’estetica del paziente; per questo, sempre più persone decidono di ricorrere a un impianto dentale che vada a sostituire il dente mancante.

Anche se rappresenta ormai un’operazione di routine, l’implantologia costituisce comunque un intervento chirurgico che spesso spaventa e preoccupa i pazienti. Per dissipare qualsiasi dubbio o timore, abbiamo deciso di rispondere alla domande più frequenti sull’implantologia dentale.

Che cos’è un impianto?

L’impianto è una radice artificiale che viene inserita all’interno dell’osso mandibolare o mascellare per andare a sostituire un elemento dentario estratto, perduto o mai sviluppatosi (agenesia dentaria). Sopra di esso viene avvitata una protesi (o corona) che va a rimpiazzare il dente mancante, riabilitando funzione ed estetica.

 

Quali tipologie di protesi esistono?

Esistono fondamentalmente due tipi di protesi dentarie: quelle fisse che sostituiscono gli elementi dentali mancanti in modo permanente e quelle mobili che possono essere rimosse dal paziente (ad esempio durante la notte). Tra le protesi fisse su impianti, esistono le protesi cementate e le protesi avvitate.

 

A chi è consigliata l’implantologia?

L’intervento è consigliato praticamente a tutti, in quanto le controindicazioni mediche a riguardo sono davvero molto rare. Sarà l’odontoiatra a valutare il singolo caso, analizzando le specifiche problematiche del paziente. Anche i pazienti anziani e chi soffre di diabete può sottoporsi all’intervento, a patto che la malattia sia tenuto sotto stretto controllo farmacologico.

 

Quanto tempo passa tra l’estrazione di un dente e l’inserimento dell’impianto?

Solitamente, dall’estrazione all’inserimento dell’impianto trascorrono dai 2 ai 3 mesi, a seconda dello stato dell’osso mandibolare, dalla sede di estrazione e dalla forma della/e radice/i del dente. Ovviamente questo non vale nel caso del carico immediato, che prevede l’estrazione del dente e l’inserimento dell’impianto nell’arco della stessa giornata.

 

Come viene gestito il periodo senza denti?

Normalmente non esiste un periodo senza denti in quanto l’odontoiatra farà in modo che il paziente esca dallo studio dopo l’intervento almeno con una soluzione protesica provvisoria, mobile o fissa.

 

Che cos’è il rialzo del seno mascellare?

Si tratta di un intervento che viene eseguito, nel mascellare superiore, quando l’osso nel quale deve essere inserito un impianto risulta insufficiente o assente. Il volume osseo nella mascella superiore viene aumentato aggiungendo osso alla cavità paranasale dei molari e premolari. Di solito questa tecnica rigenerativa/ricostruttiva viene eseguita contestualmente all’inserimento dell’impianto.

 

Come mi devo preparare all’intervento?

Per potersi sottoporre a un intervento di implantologia dentale è necessario effettuare una radiografia panoramica delle arcate dentarie e un esame radiografico di secondo livello: una CBCT dentale. Questa permette di verificare la qualità e la quantità di osso presente, e da la possibilità al chirurgo di pianificare la chirurgia digitalmente. Per quanto riguarda i medicinali, invece, l’odontoiatra prescriverà un antibiotico e un antinfiammatorio da assumere per alcuni giorni, iniziando dal giorno prima dell’operazione chirurgica.

 

Viene eseguita l’anestesia? Di quale tipo?

Generalmente viene eseguita l’anestesia locale perché meglio tollerata dai pazienti e perché permette all’odontoiatra di vigilare al meglio sul corretto svolgimento dell’intervento. L’anestesia locale, infatti, consente al paziente di rimanere sveglio e attivo, addormentando esclusivamente l’area di lavoro. In alcuni casi (ad esempio in presenza di pazienti particolarmente fobici) può essere praticata la sedazione cosciente, un’anestesia che comporta uno stato di dormiveglia e che necessita la presenza di un medico anestesista.

 

Quanto dura l’intervento?

La durata dell’intervento dipende dalla sua complessità; un impianto singolo in presenza di un volume osseo soddisfacente può richiedere anche solo pochi minuti. Se invece, ad esempio, si devono posizionare diversi impianti nei rialzi di seno mascellare, l’intervento può durare anche due ore e mezza.

 

L’intervento è doloroso?

L’intervento non è assolutamente doloroso per il paziente in quanto l’area interessata sarà sotto effetto dell’anestesia per tutta la durata dell’operazione.

 

Vengono messi dei punti di sutura?

, al termine dell’intervento vengono messi dei punti di sutura a meno che non sia stata utilizzata la tecnica flapless odontoiatrica, una pratica mininvasive che non comporta alcuna ferita chirurgica. Ovviamente sarà l’odontoiatra a decidere sulla possibilità o meno di utilizzare questa tecnica.

 

Quanto dura l’effetto dell’anestesia dopo l’intervento?

La durata dell’anestesia nel post-operatorio varia a seconda della tolleranza del paziente e delle fiale utilizzate nel corso dell’intervento. Solitamente l’effetto anestetico può durare dalle 2 alle 4 ore.

 

Con quali materiali è realizzata la protesi?

L’impianto (la radice artificiale) e l’abutment (perno che connette l’impianto e l’elemento protesico) sono realizzati con un materiale altamente biocompatibile, i titanio medicale, che si integra perfettamente nel tessuto osseo senza provocare reazioni. La protesi, invece, viene generalmente realizzata con un’anima in Zirconia o Disilicato di Litio e un rivestimento in ceramica. Questi materiali conferiranno al dente un aspetto del tutto naturale.

 

Cosa posso mangiare nel post operatorio?

Almeno per la prima settimana dopo l’intervento è fondamentale evitare tutti i cibi duri e le bevande calde, prediligendo un’alimentazione semi solida e fredda o a temperatura ambiente. In ogni caso, sarà l’odontoiatra a redigere le regole alimentari da seguire, e a spiegarvi tutti i trucchi per avere un post-operatorio più sereno possibile.

 

Posso lavarmi i denti normalmente subito dopo l’operazione?

I denti possono essere lavati normalmente (mattina e sera per circa tre minuti e il filo interdentale una volta al giorno), salvo diversa indicazione dell’Odontoiatra. La zona dove ci sono i punti di sutura, invece, verrà detersa chimicamente con un collutorio spray a base di Clorexidina, che verrà prescritto direttamente dall’Odontoiatra.

 

Esistono dei rischi?

Come qualsiasi intervento chirurgico, l’inserimento di un impianto può comportare dei rischi come la lesione di vasi sanguigni o di nervi ma se l’operazione è eseguita da un professionista qualificato i rischi non saranno superiori a quelli di un’estrazione di un dente.

 

Possono verificarsi casi di rigetto?

Il pericolo di rigetto degli impianti non esiste in quanto vengono utilizzati materiali altamente biocompatibili. Un insuccesso implantologico può eventualmente essere legato a un’infezione batterica verificatasi durante l’intervento, durante il post-operatorio oppure a distanza di tempo. Può essere causato anche da errori di natura tecnica (sbagliata valutazione del carico masticatorio o surriscaldamento dell’osso), oppure alla non corretto mantenimento igienico domiciliare del paziente.

 

Quanti anni dura un impianto?

È impossibile fornire una risposta universalmente valida a questo interrogativo. Bisogna, infatti, tenere in considerazione alcune variabili fondamentali come l’età del paziente, lo stato di salute, la qualità del tessuto osseo e i fattori di rischio (parodontite, fumo, diabete…). Ma se l’intervento viene eseguito a regola d’arte e il paziente dimostra grande attenzione nella propria igiene orale e nel sottoporsi a visite periodiche, l’impianto può durare anche per tutta la vita!

 

Hai qualche domanda aggiuntiva sull’implantologia dentale o desideri un preventivo? Noi dello Studio Medico Olivi Tinarelli siamo sempre a disposizione per una consulenza gratuita, non esitare a contattarci al numero 051.267953.

protesi su impianti

Protesi su impianti: cosa sono e come sceglierle

La perdita di un dente rappresenta sempre un evento traumatico per il paziente. Una delle cause più frequenti che può portare a questa nefasta conclusione è sicuramente la carie; se non viene curata in maniera tempestiva, infatti, può causare danni irreversibili. Ovviamente, la prima cosa da fare per scongiurare problemi di questo tipo è la corretta prevenzione: igiene orale quotidiana e periodiche visite di controllo dal proprio dentista.

Ma se, nonostante tutto, si verificasse la perdita di uno o più denti? Niente paura, esistono le protesi su impianti, il metodo migliore per ottenere di nuovo un sorriso perfetto. Vediamo di cosa si tratta.

Protesi su impianti: di cosa stiamo parlando

Abbiamo già parlato nello specifico degli impianti dentali e di quando essi si rivelano necessari. In questo articolo, invece, ci concentreremo sulla loro componente protesica, quell’elemento che va effettivamente a sopperire alla mancanza di uno o più denti naturali.

Lo scopo principale della protesi dentaria è quello di ripristinare la funzionalità della bocca, soprattutto per quanto riguarda la corretta masticazione. Ma gli interventi protesici vengono anche utilizzati per correggere aspetti estetici quali forma, colore e posizione dei denti naturali.

Esistono fondamentalmente due tipologie di protesi dentali:

  1. Protesi fisse: cioè quelle non rimovibili dal paziente e che sostituiscono gli elementi dentali mancanti in modo permanente. Tra le protesi di questo tipo si annoverano le corone dentali o i cosiddetti ponti.
  2. Protesi mobili: quelle che possono essere rimosse a proprio piacimento dal paziente stesso.

I vantaggi delle protesi su impianti fisse

I vantaggi delle protesi fisse rispetto a quelle mobili sono diversi e vanno tenuti in considerazione:

  • La protesi fissa assicura un risultato stabile, senza il rischio di una fastidiosa (e a volte imbarazzante) mobilità.
  • La resa estetica e la funzionalità di una componente protesica fissa sarà molto simile a quella della dentatura naturale del paziente.
  • L’instabilità della protesi mobile durante l’atto masticatorio provoca spesso dolori da decubito, causati dalla compressione di alcune zone della bocca stessa e, a volte, da vere e proprie ferite.
  • L‘igiene orale può risultare meno complessa, dal punto di vista di alcuni pazienti, in presenza di protesi fisse: la protesi mobile, infatti, necessita di una pulizia accurata dopo ogni pasto, da eseguire con detergente apposito e spazzolino oltre a una igienizzazione quotidiana con prodotti specifici per scongiurare la proliferazione betterica.

Anche le protesi fisse, ovviamente, richiedono un’adeguata igiene orale ma questa sarà, nella maggior parte dei casi, paragonabile a quella dei denti naturali. Al massimo, oltre all’uso dello spazzolino abituale, sarà necessario l’utilizzo di uno scovolino e di un filo interdentale un po’ più spesso.

Corona avvitata o cementata?

Quando parliamo di protesi su impianti di tipo fisso, esiste un’ulteriore distinzione da fare: corona avvitata o cementata? Bisogna ovviamente sottolineare che entrambi i sistemi di fissaggio rappresentano una soluzione estremamente efficace e verranno scelti dal professionista in base alla specifica situazione clinica del paziente.

In caso di corona avvitata,  l’impianto e l’elemento protesico vengono assicurati tra loro tramite una vite passante. Questa soluzione è sempre utilizzata in caso di impianti a carico immediato, cioè quando, nella stessa seduta, viene inserita la vite e posizionata la corona; il vantaggio di questa scelta è che può essere rimossa e pulita dall’operatore sanitario con estrema facilità.

La corona avvitata viene però utilizzata frequentemente anche in caso di carico differito; infatti essa presenta notevoli vantaggi tra cui la facilità di lavoro e il fatto che non si possa decementare (evitando, così, i tipici cattivi odori dati dalla decementazione).

In caso di corona cementata, invece, il legame tra vite e componente protesica viene assicurato attraverso l’utilizzo di cementi. Questo metodo viene di solito utilizzato nei settori anteriori, in modo da assicurare il massimo risultato estetico (risultato che si può ottenere anche tramite protesi avvitata ma solo se qiuesta rispetta determinati criteri).

I materiali utilizzati per le protesi

Mentre un tempo le protesi su impianti dentali venivano realizzate solo in ceramica con anima in metallo, oggi sono stati introdotti diversi materiali innovativi da associare alla ceramica di rivestimento, tra i quali:

  • la Zirconia (ossido di zirconio): un materiale estremamente resistente che, per le sue caratteristiche, può essere in parte paragonato ai metalli. La sua durezza permette di fare a meno del rivestimento interno in metallo, evitando così l’inconveniente estetico dei colletti dentali neri e garantendo un’eccellente biocompatibilità con la bocca. La sua naturale traslucenza, inoltre, conferisce un aspetto del tutto naturale alla protesi.
  • il Disilicato di Litio: una vetroceramica rinforzata con sali di Litio dalla notevole resistenza all’abrasione e alla masticazione. La sua peculiare caratteristica è l’opalescenza: si lascia, infatti, attraversare dalla luce proprio come farebbe un dente naturale. Anch’esso è privo di metalli e assolutamente biocompatibile e anallergico.

Come scegliere la giusta protesi su impianti

Per scegliere il tipo di protesi su impianti più adatto alle proprie esigenze, è necessario sottoporsi ad una visita accurata presso lo studio odontoiatrico di fiducia. Sarà il dentista a valutare il caso specifico del singolo paziente, tenendo in considerazione criteri funzionali, estetici e, ovviamente, economici.

Se desideri maggiori informazioni sulle protesi su impianti o vuoi conoscere la soluzione più adatta alle tue necessità, non esitare a contattarci. Lo Studio Medico Olivi Tinarelli è a tua disposizione per una visita accurata e per studiare un piano di cura totalmente personalizzato.

fase 2 e dentista

Fase 2 e dentista: le regole di prevenzione per gli studi odontoiatrici


Fase 2 e dentista: una questione sulla quale vale la pena interrogarsi per potersi sottoporre alle cure odontoiatriche in totale sicurezza.

Così come nel periodo di massima emergenza sanitaria, anche in questo momento di ripartenza è fondamentale non abbassare la guardia e prestare attenzione alle principali norme igieniche.

Quali sono, allora, le regole che i pazienti devono rispettare per poter usufruire delle prestazioni odontoiatriche e quale il protocollo che il dentista è obbligato a seguire per garantire la prevenzione del contagio? Scopriamolo in questo articolo.

 

Fase 2 e dentista: in che modalità recarsi dall’odontoiatra? 

Come ha affermato anche la Sidp (Società Italiana Parodontologia e Implantologia), la facilità di trasmissione del nuovo coronavirus deve comportare un’importante presa di coscienza, da parte di pazienti e operatori sanitari.

Se, però, in piena emergenza Coronavirus era possibile recarsi dal dentista solo in presenza di situazioni di urgenza, adesso ci troviamo di fronte a una nuova sfida: ripartire con le cure odontoiatriche di routine senza mettere a rischio la salute nostra e altrui.

Come nella fase precedente, anche in questa Fase 2 sarà necessaria una preliminare valutazione telefonica per poter accedere alle cure dentali.

Anche mantenere uno standard elevato di igiene orale, utilizzando quotidianamente spazzolino e filo interdentale, rimane, come sempre, una pratica fondamentale per prevenire l’insorgenza di patologie dentali e gengivali.

Esistono poi alcune facili regole di comportamento che ogni paziente  deve impegnarsi a seguire quando si reca presso il proprio studio Odontoiatrico per un intervento o anche solo per una visita di controllo. Vediamo quali sono.

 

Covid-19 e Studio Odontoiatrico: regole di comportamento per chi si reca dal dentista

Lo scrupoloso rispetto di alcune semplici norme di sicurezza è assolutamente indispensabile per impedire la diffusione del virus. A questo proposito, ecco cinque semplici regole che i pazienti devono seguire per la propria e l’altrui sicurezza: 

  1. Depositare giacche, cappotti e zaini in sala d’attesa o all’interno del guardaroba. Questo perché tali oggetti potrebbero essere entrati in contatto con il virus che, come sappiamo, può sopravvivere sulle superfici per diversi giorni. 
  1. Utilizzare il copriborse se viene dato in dotazione dallo stesso studio dentistico. 
  1. Rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro quando ci si trova in sala d’attesa.
  1. Prima di accedere alle sale operatorie, lavarsi le mani per almeno 20 secondi e utilizzare il disinfettante topico messo a disposizione dal vostro operatore sanitario. 
  1. Evitare contatti fisici e strette di mano con medici e altri operatori. 

Così come i pazienti, anche gli operatori sanitari saranno tenuti a seguire un preciso protocollo per salvaguardare la salute dei propri assistiti.

 

Nuovo Coronavirus: dentista e linee guida per il trattamento Odontoiatrico nella Fase 2

Dal momento che la saliva costituisce uno dei principali veicoli di diffusione del Covid-19, è fondamentale che gli odontoiatri seguano scrupolosamente un protocollo in grado di assicurare la sicurezza dell’ambiente e dei pazienti.

A tal proposito, l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), ha provveduto a elencare le metodiche più efficaci atte a scongiurare la diffusione del pericoloso virus:

  • Eseguire un’anamnesi telefonica preliminare per assicurarsi sullo stato di salute generale del paziente.
  • Ricambiare sempre l’aria tra un paziente e l’altro, sia all’interno delle sale operatorie, sia in sala d’attesa. 
  • Utilizzare costantemente i dispositivi di protezione individuali (DPI) mentre si sta operando il paziente; in particolare, sarà necessario indossare una mascherina FFP3 o FFP2 (che protegge l’operatore sanitario) con sopra una mascherina chirurgica (che protegge l’assistito). Saranno inoltre fondamentali degli occhiali o degli schermi protettivi per difendere anche gli occhi da eventuali contatti con goccioline o mucose. 
  • Lavarsi le mani per almeno 20 secondi e, solo in seguito, utilizzare il disinfettante.
  • Detergere sempre le superfici di contatto clinico tra un paziente e l’altro, avendo cura di proteggere tali superfici con dispositivi monouso. 
  • Invitare i pazienti a lavarsi le mani prima di accedere alle sale operatorie e mettere a loro disposizione i disinfettanti topici. 

Il rispetto delle regole da parte di tutti, operatori sanitari e pazienti, è il primo e più efficace metodo per prevenire la diffusione del Covid-19.

Gli studi odontoiatrici, da sempre, mostrano la massima attenzione per quelle che sono le norme igieniche e la sterilizzazione di strumenti e ambienti di lavoro; per questo, recarsi dal dentista rappresenta un’azione del tutto sicura.

Noi dello Studio Medico Olivi Tinarelli seguiamo un protocollo scrupoloso per prevenire la diffusione del contagio e proteggere ciò a cui teniamo maggiormente: la sicurezza dei nostri pazienti. A tal proposito, presso il nostro studio viene effettuato, prima di ogni visita, un controllo della temperatura corporea e della saturazione di ossigeno nel sangue tramite saturimetro.

 

Se hai qualche dubbio riguardo le linee guida da rispettare presso gli studi odontoiatrici durante la Fase 2 o se vuoi prenotare una visita, non esitare a contattarci.

Protesi Dentali per la Sostituzione dei Denti

Lo studio medico odontoiatrico Olivi Tinarelli di Bologna include tra i trattamenti offerti anche quella delle protesi dentali.

Le protesi dentali hanno la funzione di riabilitare le operazioni orali dei pazienti affetti da edentulia (mancanza di denti) parziale o totale, attraverso la sostituzione dei denti naturali con elementi dentari artificiali.

Alcuni tipi di interventi protesici possono essere impiegati per correggere anomalie estetiche di forma, colore o posizione dei denti naturali.

Esistono inoltre differenti tipi di protesi dentali: protesi fisse e protesi mobili ma anche protesi totali, protesi su impianti, protesi Toronto.

Per conoscere maggiori dettagli sui nostri servizi visita il nostro sito web o contattaci!

Servizio di Radiologia Dentale Medica

La radiologia in uno studio odontoiatrico moderno rappresenta un elemento estremamente importante, sia per offrire aiuto al clinico per la diagnosi di lesioni clinicamente non manifeste che per la programmazione e il controllo dei trattamenti in atto.

Lo studio medico odontoiatrico Olivi Tinarelli di Bologna fornisce tra i suoi servizi la radiologia medica dentale, per la produzione e l’interpretazione a fini diagnostici o terapeutici di immagini radiologiche.

Lo studio si avvale delle più avanzate tecnologie oggi a disposizione per la diagnostica per immagini.

Odontoiatria per Bambini

Lo studio medico odontoiatrico Olivi Tinarelli di Bologna propone tra i diversi servizi la pedodonzia o odontoiatria pediatrica.

I nostri servizi di pedodonzia o odontoiatria pediatrica, per la prevenzione e la cura delle patologie odontostomatologiche dei pazienti in età evolutiva, sono indicati dai 2 ai 16 anni.

Trattiamo tutte le problematiche tipiche dell’età, dedicandoci anche all’ insegnamento di una corretta igiene orale per i nostri pazienti più piccoli.

Benvenuti sul nuovo sito di Olivi Tinarelli Studio Medico

Gentili lettori,

Siamo felici ed entusiasti di informarVi dell’apertura di questo nuovo sito web e vi ringraziamo in anticipo per il tempo che dedicherete a leggere questa breve comunicazione.

Il sito è stato realizzato pensandolo come il nuovo nucleo e fulcro della parte comunicativa dell’attività; verrà inoltre adoperato per mostrare, a chi è interessato, le attrezzature e mezzi che utilizziamo quotidianamente insieme a tutti i servizi che offriamo, senza dimenticare le future novità che in qualche modo coinvolgeranno noi e soprattutto Voi.

Siamo un centro medico odontoiatrico che si è specializzato nel corso degli anni nel saper analizzare la situazione medica di ogni singolo paziente per poi trovare la soluzione più adatta a risolvere ogni tipo di problema.

Lo studio è gestito da persone con molta esperienza e professionalità, qualità che sono messe a completa disposizione di tutti coloro che avranno bisogno di aiuto.

Vogliamo essere il vostro punto di riferimento: lo studio odontoiatrico di Bologna si presenta come una figura affidabile che, per mezzo di un personale preparato ed efficiente, sa sempre come aiutarVi.

Siamo pronti per questa nuova avventura che ci si para davanti.

E voi volete intraprendere insieme a noi questo percorso?

Cordiali saluti,

Lo Staff di Olivi Tinarelli Studio Medico