Sbiancamento dentale fai da te: perché non è una buona idea

Quella dello sbiancamento dentale fai da te, è una delle soluzioni più cercate quando si vuole ottenere un sorriso smagliante da poter sfoggiare con orgoglio. Il problema è che, spesso, queste tecniche casalinghe non fanno altro che mettere a rischio la salute dei denti o delle gengive, senza neanche riuscire a ottenere risultati soddisfacenti sul lungo periodo.

Come fare, quindi, per avere denti bianchi e forti, senza il timore di compiere qualche errore fatale per la nostra bocca? Rivolgendosi a uno specialista, ovviamente.

Sbiancamento dentale fai da te: i rischi di una soluzione casalinga

Prima di parlare dei rischi che comporta uno sbiancamento dentale casalingo, cerchiamo di capire esattamente di cosa stiamo parlando. Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico che serve per correggere le discromie, superficiali o profonde, e per riportare la dentatura al colore originale, fino ad andare a schiarire la tonalità naturale dei denti.

Avere un sorriso bianco e, di conseguenza, giovane, costituisce sicuramente una circostanza desiderabile per la maggior parte delle persone; questo, però, unito all’economicità dei trattamenti fai da te, comporta spesso la scelta di metodi sbagliati e aggressivi che rischiano solo di rovinare i denti. Ma quali sono questi trattamenti casalinghi dannosi?

Dentifrici sbiancanti

I dentifrici sbiancanti sono paste dentifrice abrasive (a granulometria differente) che svolgono la propria azione sbiancante attraverso lo spazzolamento stesso dei denti. Sono tra le soluzioni casalinghe più utilizzate grazie alla loro economicità e alla facile reperibilità.

Rischi: proprio a causa della loro azione abrasiva, i dentifrici sbiancanti, se usati in modo improprio, possono danneggiare lo smalto provocando, nel lungo periodo, un ingiallimento dei denti.

Striscette sbiancanti

Anche note come whitestrips, le striscette sbiancanti sono piccole bande adesive a base di agenti sbiancanti che devono essere fatte aderire ai denti e lasciate in posa per circa mezz’ora; il trattamento va poi ripetuto una o due volte al giorno, per un periodo di due settimane, ma i tempi variano a seconda del prodotto utilizzato.

Rischi: pur non comportando gravi rischi per lo smalto dei denti grazie alla bassa concentrazione degli agenti sbiancanti al proprio interno, le striscette sbiancanti non possono essere considerate un trattamento del tutto efficace; inoltre, i risultati ottenuti, rimarranno visibili solo per poche settimane.

Soluzioni fai da te

Tra le soluzioni fai da te per lo sbiancamento dentale troviamo i trattamenti cosiddetti “naturali” che sono, in realtà, i più dannosi per lo smalto dei denti. Una delle tecniche più comuni tra le mura domestiche è, sicuramente, l’utilizzo del bicarbonato di sodio; la sua azione altamente abrasiva può, non solo ledere lo smalto, ma anche provocare ustioni superficiali delle musose e piccoli traumi al margine gengivale.

Un altro rimedio considerato inoccuo è l’impiego dell’aceto di mele, diluito o meno in acqua, per effettuare degli sciacqui orali; in realtà si tratta di un ingrediente molto aggressivo che, alla lunga, può andare a peggiorare il problema, provocando una graduale demineralizzazione dei denti.

Infine, un prodotto sempre più utilizzato per lo sbiancamento dentale fai da te è l’acqua ossigenata. L’utilizzo improprio del perossido d’idrogeno, anche se in basse concentrazioni, è pericolosissimo per la salute della bocca: può generare, infatti, delle importanti infiammazioni alle gengive e, in generale, ai tessuti molli.

Ma come funziona davvero lo sbiancamento dentale?

Le discromie dentali (cioè le alterazioni di colore) possono essere di due tipi: estrinseche o intrinseche.

Le discromie estrinseche appaiono sulla superficie dei denti  e che vengono facilmente rimosse con una semplice detartrasi professionale. Alcuni prodotti, anche casalinghi, possono rimuoverle parzialmente.

Le discromie intrinseche, invece, vivono tra le microfessure dello smalto e nella profondità della dentina (lo strato del dente sotto lo smalto). I dentifrici sbiancanti possono eliminare alcune delle macchie estrinseche più superficiali ma solo gli agenti sbiancanti possono rimuovere le più difficili e profonde discromie estrinseche ed intrinseche.

Gli agenti sbiancanti attivi (Perossido di Idrogeno o Perossido di Carbammide) contenuti nei gel sbiancanti professionali, infatti, penetrano nello smalto e raggiungono le molecole che causano le macchie. I radicali liberi di ossigeno rilasciati dall’agente attivo, decompongono tali molecole, rendendole non più visibili.

L’alternativa allo sbiancamento dentale fai da te: i trattamenti professionali

Se i rimedi casalinghi sono spesso causa di problemi dentali come il danneggiamento dello smalto, i trattamenti professionali rappresentano la soluzione perfetta per ottenere un sorriso bello e sano. Lo sbiancamento dentale eseguito sotto il controllo del professionista è garanzia di sicurezza e permette di ottenere i migliori risultati possibili.

Lo sbiancamento va, infatti, eseguito solo dopo un’attenta anamnesi del paziente, grazie alla quale verrà identificato il trattamento più adeguato alle sue esigenze; deve inoltre essere preceduto da una pulizia professionale dal momento che la placca inibisce o riduce l’effetto degli agenti sbiancanti.

Il professionista dentale poi supervisiona l’intero processo, controllando i progressi e trattando eventuali effetti collaterali quali la sensibilità.

 

Come Studio Medico Olivi Tinarelli, utilizziamo due metodi per lo sbiancamento dentale:

Trattamento sbiancante alla poltrona Opalescence Boost 40%

Esistono tecniche di sbiancamento “medicali” che utilizzano una concentrazione di principio attivo (Perossido di Idrogeno 40%) molto più alta rispetto ai prodotti che si trovano in commercio o che vengono prescritti come trattamenti domiciliari.

Questa tipo di trattamento è un sistema di sbiancamento dentale che viene effettuato in studio, sotto stretto controllo del dentista o dell’operatore.  La seduta ha una durata di 40 minuti circa (può arrivare fino a 60). L’attivazione dell’azione sbiancante non richiede l’utilizzo di una lampada o del laser; è sufficiente, infatti, lo specifico gel sbiancante Opalescence che, oltre a sbiancare, migliora la salute generale dei denti.

Lo sbiancamento domiciliare con White Dental Beauty

Per lo sbiancamento domiciliare con White Dental Beauty, vengono utilizzate delle mascherine personalizzate realizzate attraverso l’impronta del paziente, in modo da aderire perfettamente alla bocca. A seconda dei livelli di concentrazione del gel a base di perossido carbammide, la mascherina deve essere tenuta in posa per 2, 3 o 4 ore; il corretto protocollo da seguire verrà scelto insieme al proprio dentista. Questo sistema di sbiancamento permette di rimuovere le macchie superficiali e di illuminare i denti dall’interno.

Una volta effettuato un trattamento di sbiancamento dentale, è necessario seguire un corretto regime alimentare per evitare di vanificare i risultati ottenuti; quindi, per almeno 4 giorni, niente cibi pigmentati che possano mettere a rischio la bellezza del sorriso ritrovato: caffè, spinaci, salsa di pomodoro, mirtilli, barbabietole, tè e tisane, aceto balsamico, coca cola e, ovviamente, vino rosso.

 

Se avete deciso di dire basta al dannoso sbiancamento dentale fai da te e siete interessati ai trattamenti professionali personalizzati, non esitate a contattare il nostro Studio Medico.